La via d’acqua che produceva energia, un itinerario in Valmarecchia
Poggio Torriana
Poggio Berni grazie alla sua posizione, colline degradanti sul fiume, ha tra le sue peculiarità la presenza di antichi opifici fortunatamente ancora funzionanti.
Si tratta dei mulini, un tempo molto frequenti ora trasformati in abitazioni o andati distrutti, ma questo territorio ne ha salvaguardati più che altrove.
Ben due sono in grado di funzionare e uno è stato trasformato in museo, uno spazio vivo che regala la memoria di un luogo un tempo tanto importante quanto significativo per la comunità. Sono strutture regolate dal funzionamento dell’acqua ricavata da fosse adiacenti al fiume Marecchia, dedicate alla macinazione del grano e altre granaglie, adatte a ottenere le varie farine.
Luoghi fondamentali non solo sotto il profilo economico ma antropologico e sociale, ad essi erano legati molte attività e numerosi riti della civiltà contadina.
- Per rendersi conto di quanto un mulino rappresenti un capolavoro di architettura e tecnologia, basta visitare il Mulino Sapignoli, trasformato in Museo della Molinologia e sede di una Biblioteca per ragazzi, collocato in un interessante contesto di Parco attrezzato per le visite e le feste.
Vedere girare le macine mentre l’acqua si spinge tra gli ingranaggi e la farina scende nelle mani è un vero viaggio nel passato mentre l’ampio porticato e le spesse mura ricordano come andasse ben protetto ciò che qui si produceva e dava da vivere alla comunità.
- Anche il Mulino Moroni è visitabile, su prenotazione presso gli uffici comunali, ed è dotato di un impianto molitorio funzionante che ha lavorato fino al 1955.
Dal canale detto “Viserba” proveniva l’acqua del fiume che un tempo alimentava ben cinque mulini. I segni della loro attuale presenza o di ciò che oggi qui rimane indicano tipologie ricorrenti in tutta la Valmarecchia e percorrendola se ne incontrano diversi ma raramente sono in attività.
Tratto da “Malatesta & Montefeltro”